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Controllo acque: arsenico e fluoruri

In applicazione del risultato del referendum del 18/19 Aprile 1993 ratificato dal D.P.R. 5/6/93 n. 177 e s.m.i. le prestazioni e funzioni in materia di igiene dell'ambiente, sono state trasferite alle Agenzie Regionali per la Protezione Ambiente (ARPA), e le nuove leggi regionali attribuiscono i compiti amministrativi di controllo a Comuni, Province e Regione.

L'ARPA Lazio svolge attività di monitoraggio e controllo finalizzate alla tutela ambientale delle risorse idriche e dell'ecosistema acqua.

L'Agenzia effettua controlli sistematici sulle acque reflue che, dopo essere state utilizzate nei processi industriali e civili, sono immesse nei corpi idrici superficiali per verificare il rispetto dei limiti, previsti dalla normativa, relativamenteai diversi parametri inquinanti rilevanti per la tutela dell'ambiente.
I controlli delle acque potabili debbono, in primo luogo assicurare che non vi siano rischi sanitari e per questo sono effettuati sulla rete acquedottistica prima della distribuzione alle unità abitative. Titolari di questi controlli sono le Aziende Sanitarie Locali - Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione (SIAN).

Anche le acque destinate alla balneazione sono oggetto di controllo, durante la stagione estiva, per assicurare ai cittadini che non vi siano rischi per la loro salute. Nell'ambito dei programmi di tutela delle acque superficiali (fiumi, laghi, mare, laghi costieri) e sotterranee, l'ARPA Lazio conduce monitoraggi per il continuo aggiornamento della conoscenza sullo stato di qualità dei corpi idrici presenti nella regione Lazio nel quadro degli obiettivi previsti dalla Comunità Europea e a supporto della programmazione delle azioni di risanamento della Regione Lazio.

L'ARPA Lazio fornisce inoltre supporto tecnico alla Regione e ad altri soggetti istituzionali ed effettua attività di vigilanza e controllo sulla base di programmi, segnalazioni o esposti.

Di seguito sono riportati esclusivamente i valori dei parametri arsenico e fluoruri rilevati in ogni singolo comune, i cui valori, anche se conformi ai limiti di legge, non attestano automaticamente la potabilità dell'acqua erogata, in quanto potrebbero sussistere ordinanze di non potabilità adottate dall'autorità sanitaria locale (sindaco) dovute ad altri fattori (microbiologici e/o chimici).

Per ulteriori informazioni si rimanda pertanto alla consultazione del sito web o ad altri sistemi informativi di competenza del gestore dell’acquedotto e/o del comune interessato.

PROGRAMMA DI CAMPIONAMENTO
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ll controllo sulla qualità dell’acqua destinata al consumo umano, distribuita tramite acquedotti pubblici in provincia di Viterbo, viene svolto dal personale della ASL in base a un programma di campionamento predisposto per ciascun comune e zona di approvvigionamento idrico (zona geograficamente definita, all’interno della quale le acque distribuite provengono da una o varie fonti e la loro qualità può essere considerata sostanzialmente uniforme).

Il calendario di sorveglianza stabilisce la frequenza e il tipo dei controlli sulle acque destinate al consumo umano, ed è predisposto in base al numero di abitanti di ciascuna zona di approvvigionamento idrico, indicata nelle schede come rete, serbatoio o fontanella pubblica (rappresentativa di una rete).

I controlli analitici sono di 2 tipi: controlli di base (che non comprendono arsenico e fluoruri), svolti con maggiore frequenza, e controlli completi che comprendono tutti i parametri.

L’Azienda Sanitaria Locale tiene conto della problematica connessa alla scadenza delle deroghe per i parametri arsenico e fluoruri, con la conseguente attivazione di numerosi impianti di potabilizzazione finalizzati all’abbattimento di tali parametri, e incrementando quindi i controlli analitici degli stessi, tenendo comunque presente che, qualora sia stato accertato che la concentrazione di arsenico e/o dei fluoruri rientra costantemente nei limiti di legge per la composizione naturale dell’acqua, senza quindi che la stessa sia sottoposta a processi di dearsenificazione e/o defluorizzazione, il controllo viene svolto secondo le necessità e, comunque, almeno con cadenza annuale.

VALORI DELL’ARSENICO, DEI FLUORURI NELL’ACQUA DEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI VITERBO
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I valori di seguito riportati sono relativi agli ultimi campionamenti effettuati dal personale della Asl di Viterbo su ciascuna rete idrica, secondo le modalità sopraelencate, e analizzati presso i laboratori ARPA Lazio.

La data dell’ultimo campionamento effettuato è indicata nella pagina di ogni singolo comune.

Al fine di garantire una lettura corretta dei valori per ogni singolo comune, la ASL comunica che, per le acque erogate con valori di arsenico superiori a 10 microgrammi per litro e fluoruri superiori a 1,5 milligrammi per litro, l'Istituto Superiore della Sanità raccomanda che l'utilizzo sia limitato a usi in impianti tecnologici e per igiene domestica.

Per ulteriori informazioni consultare il parere dell'Istituto Superiore di Sanità.
 

DISTRETTO A


Acquapendente
Arlena di Castro
Bagnoregio
Bolsena
Canino
Capodimonte
Castiglione in Teverina 
Cellere
Civitella d’Agliano
Farnese
Gradoli
Graffignano
Grotte di Castro
Ischia di Castro
Latera
Lubriano
Marta
Montalto di Castro 
Montefiascone
Monte Romano
Onano
Piansano
Proceno
San Lorenzo Nuovo 
Tarquinia 
Tessennano
Tuscania
Valentano
 

DISTRETTO B


Bassano in Teverina
Bomarzo
Canepina
Celleno
Orte
Soriano nel Cimino
Viterbo
Vitorchiano
 

DISTRETTO C


Barbarano Romano
Bassano Romano
Blera
Calcata
Capranica
Caprarola
Carbognano
Castel Sant'Elia 
Civita Castellana 
Corchiano
Fabrica di Roma
Faleria
Gallese
Monterosi
Nepi
Oriolo Romano
Ronciglione
Sutri
Vallerano
Vasanello
Vejano 
Vetralla 
Vignanello
Villa San Giovanni in Tuscia

INFORMATIVA ALLE IMPRESE ALIMENTARI
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Tavolo tecnico regionale del 27 dicembre 2012

La normativa di cui al regolamento CE n. 178/2002 stabilisce requisiti generali della legislazione alimentare e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare.

L’acqua viene ingerita come ogni altro alimento direttamente, contribuendo così al rischio complessivo cui si espongono i consumatori attraverso l’ingestione di sostanze, tra cui contaminanti chimici e microbiologici. Il capo I, art. 2 del Regolamento CE 178/2002 definisce “Alimento” anche l’acqua ingerita indirettamente, cioè intenzionalmente incorporata negli alimenti nel corso della loro produzione, preparazione o trattamento ( es. thè ,caffè, bibite, acqua gassata refrigerata, reidratazione di cibi liofilizzati ivi compresi latte, orzo, caffè solubile, preparazione di sughi, minestre, minestroni, salamoie, brodi, cottura della pasta/riso, lessatura delle verdure, preparazione di impasti per pane-pizza-dolciumi ecc.)

Gli operatori del settore alimentare, nel rispetto della normativa vigente in materia di alimenti Legge 283/62, DPR 327/80, Regolamenti CE 178/2002,852/2004,882/2004 sono, sotto il profilo giuridico-istituzionale soggetti obbligati ad inserire nel piano di autocontrollo la gestione del rischio derivante dall’acqua disponibile, (anche se potabile), sono in grado, meglio di chiunque altro, di elaborare sistemi sicuri per l’approvvigionamento alimentare (ivi compreso quello dell’acqua) e garantire la sicurezza dei prodotti forniti.

Occorre pertanto che l’acqua utilizzata per il lavaggio, la preparazione, produzione, trattamento degli alimenti sia sicura e cioè contenga arsenico e fluoruri in quantità rispettivamente ricompresa entro 10 microgrammi/litro ed 1,5 mg/litro. È necessario istituire un approvvigionamento alternativo di acqua da utilizzare per la produzione/ preparazione/trattamento dei prodotti alimentari forniti al consumatore.

Allo scopo è possibile:

  • utilizzare acque di sorgente o minerali naturali, così come definite dalla legislazione di cui al decreto legislativo 8 ottobre 2011, attuazione della direttiva 2009/54/CE, sull'utilizzazione e commercializzazione delle acque minerali naturali, quantunque tracciate dalla azienda produttrice ai sensi del regolamento CE 178/2002
  • trattare l’acqua derivante dalla rete idrica comunale con idoneo impianto conforme alle indicazioni contenute nel Decreto del Ministero della Salute n. 25 del 7 febbraio 2012 (G.U.n.69 del 22/3/2012), utilizzato per garantire la conformità al D.lvo 31/01 dei parametri arsenico e fluoruri nell’acqua erogata al consumo umano : nella fattispecie dovranno essere espletate analisi quantitative periodiche degli omonimi parametri , presso laboratori accreditati per analisi di alimenti ed iscritti in elenchi regionali

Ultimo aggiornamento: 13 giugno 2023