L'antimicrobico-resistenza costituisce ormai “un'emergenza di sanità pubblica a livello globale ed una delle maggiori minacce per la salute pubblica a causa dell'impatto epidemiologico ed economico del fenomeno” (Organizzazione Mondiale della Sanità).
La resistenza agli antibiotici acquisita ormai da molti microrganismi patogeni (soprattutto batteri, ma anche virus e parassiti verso altri farmaci) rende rischiose procedure mediche avanzate (chemioterapie antitumorali, trapianti d'organo, terapie immunosoppressive) e sempre più spesso inefficaci le terapie verso le più comuni infezioni.
Secondo recenti ed esaustive analisi (2019) si stimano in circa 33.000 i decessi annuali in Europa riferibili ad infezioni da batteri resistenti agli antibiotici, di cui 10.000 soltanto in Italia; in un prossimo futuro circa 10 milioni di persone all'anno potrebbero perdere la vita nel mondo a causa di fenomeni legati all'antibiotico-resistenza, che rientrerebbe così tra le prime dieci cause di morte al mondo.
• Coordinamento di tutte le figure professionali ed attività che, direttamente o indirettamente, risultano portatrici di dati ed informazioni per il contrasto al fenomeno dell’antimicrobicoresistenza
• Coordinamento con l’Autorità Centrale e Regionale per la programmazione delle azioni e la rendicontazione delle attività svolte
Il Centro di Contrasto all’Antimicrobico-resistenza (CCAR) rappresenta una innovativa struttura all’interno del Dipartimento di Prevenzione, creata con lo scopo di dare impulso all’attività nazionale e locale di contrasto al fenomeno dell’antimicrobico-resistenza.
E’ una struttura trasversale caratterizzata da interventi coordinati multisettoriali e multidisciplinari con forti connessioni intraziendali, con i settori produttivi e della tutela ambientale e con approccio “One Health”, ovvero considerando la salute umana non più come semplice assenza di contaminazione da patogeni, ma come una rete complessa che lega la salute degli animali domestici, della fauna selvatica e dell’ambiente alla salute degli esseri umani.
La principale finalità del Centro è quella di perseguire gli obiettivi previsti dal Piano Nazionale e Regionale della Prevenzione (PNP e PRP), dal Piano Nazionale di contrasto dell’antimicrobico-
resistenza (PNCAR) e dal Piano Aziendale annuale delle Infezioni Correlate all’Assistenza (PAICA), mediante un’azione di coordinamento che assicuri l’integrazione delle diverse attività svolte nei settori della medicina umana e della medicina veterinaria, ambiti fondamentali di intervento per le azioni di contrasto all’antimicrobico-resistenza, e la condivisione di obiettivi, metodologie e competenze.
Tutte le strutture Aziendali a vario titolo coinvolte collaborano infatti al raggiungimento dei seguenti obiettivi strategici:
Il Centro svolge la sua attività di coordinamento in stretta collaborazione con diverse strutture aziendali, a vario titolo portatrici di interesse nel contrasto al fenomeno dell’antimicrobico- resistenza. Tra le strutture maggiormente coinvolte, tra i settori della medicina veterinaria e della medicina umana, è possibile citare:
Il Piano Aziendale della Prevenzione della ASL di Viterbo prevede un forte impegno per un potenziamento del messaggio di prevenzione, mediante l’approccio multisettoriale tra la salute umana, ambientale ed animale nel contesto intra-aziendale e con attivo coinvolgimento di tutti gli operatori del settore, dei principali stakeholder e più in generale di tutti i portatori di interesse che possono concorrere al raggiungimento degli obiettivi.
Più nello specifico sono state individuate, quali aree strategiche del Piano:
La prevenzione delle malattie trasmissibili trova un preciso riscontro in uno dei principali progetti aziendali individuati dal Piano, ovvero nella implementazione delle c.d. “reti di sorveglianza epidemiologica” in medicina umana e medicina veterinaria, strumento fondamentale per la conoscenza del quadro epidemiologico territoriale e fonte di dati per tutte le attività di prevenzione e contrasto alla diffusione delle malattie, nonché attività di riferimento per quanto riguarda la pianificazione dei controlli ufficiali sul territorio programmati secondo l’analisi del rischio.
In questo contesto il Centro riveste un ruolo importante, fornendo una serie di dati relativi ai vari interventi terapeutici effettuati nei settori di interesse e naturalmente collegati ad eventi morbosi nella popolazione umana ed in quella animale, dati in grado di completare una visione d’insieme finalizzata ad individuare gli ambiti di intervento per una efficace attività di prevenzione per la riduzione delle infezioni.
La condivisione dei dati tra i sistemi informativi, inoltre, rappresenta il presupposto indispensabile al monitoraggio della situazione epidemiologica territoriale ed elemento essenziale del funzionamento delle reti di epidemiosorveglianza.
La prevenzione nel settore della medicina veterinaria rappresenta oggi, nell’ottica “One Health”, una condizione essenziale per garantire elevati livelli di salute pubblica.
L’attività di sorveglianza e contrasto territoriale nei confronti delle malattie degli animali garantisce infatti una efficace prevenzione nella diffusione di agenti patogeni, in maniera particolare per quanto riguarda le zoonosi, ovvero le malattie potenzialmente trasmissibili all’uomo; ma l’attività di prevenzione del Servizio Veterinario non si limita al semplice contrasto della diffusione delle malattie, assicurando altresì diverse azioni di prevenzione per le quali il Centro di contrasto all’antimicrobico-resistenza rappresenta un eccezionale valore aggiunto:
Il controllo e la prevenzione dell’antimicrobico-resistenza e delle infezioni correlate all’assistenza (ICA) rappresentano una priorità nell’ambito della sanità pubblica, tanto da essere stabilmente inseriti come aspetti fondamentali nei piani nazionali e regionali della prevenzione.
Queste infezioni hanno infatti un impatto clinico ed economico rilevante che si caratterizzano ad esempio nel prolungamento della durata delle degenze, aumento della resistenza dei patogeni agli
antimicrobici, disabilità a lungo termine, aggravio economico per i sistemi sanitari e una significativa mortalità in eccesso.
In questo ambito riveste un ruolo centrale l’”Antimicrobial Stewardship”, un insieme di interventi coordinati che hanno lo scopo di promuovere un utilizzo appropriato e consapevole degli antibiotici e di fornire le giuste informazioni inerenti la scelta del farmaco, il dosaggio, la via di somministrazione e la durata della terapia.
Il Centro di contrasto all’antimicrobico-resistenza collabora con il Gruppo multidisciplinare per la Stewardship antibiotica per il raggiungimento dell’obiettivo di riduzione dell’uso inappropriato degli antibiotici, soprattutto in ambito ospedaliero, e per la prevenzione ed il controllo delle ICA; questi due fattori contribuiscono infatti, in ultima analisi, alla riduzione della diffusione dei microrganismi antibiotico-resistenti.
Un’attività di sorveglianza e monitoraggio specifica viene assicurata per quanto riguarda l’utilizzo degli antibiotici di importanza critica per l’uomo (CIAs), allo scopo di limitarne più possibile l’uso soprattutto nel settore zootecnico e salvaguardarne quindi l’efficacia per l’utilizzo in medicina umana nelle situazioni raccomandate. E’ questo un argomento in fase di attiva discussione presso le più autorevoli istituzioni nazionali e comunitarie e che dovrà trovare una precisa definizione nella normativa nazionale di recepimento dei regolamenti comunitari.
Il Centro si pone l’importante obiettivo di individuare eventuali ambiti di ricerca che possano apportare un valore aggiunto alla gestione dell’antimicrobico-resistenza.
Il rapporto di stretta collaborazione tra il Servizio Veterinario e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale ha già permesso la definizione di alcuni progetti di ricerca nel settore zootecnico, valutati e finanziati dal Ministero della Salute.
Ulteriori progetti di ricerca inerenti soprattutto l’utilizzo del farmaco nelle filiere zootecniche si ritengono indispensabili, allo scopo di implementare la mole di dati ed informazioni già disponibili.
Un ulteriore ambito di ricerca deve essere individuato relativamente alla resistenza antimicrobica nell’ambiente e, più in generale, per quanto riguarda i “contaminanti” ambientali; da questo punto di vista target fondamentali di ricerca nel settore veterinario possono essere individuati nella fauna selvatica e soprattutto nel settore dell’apicoltura, straordinario “serbatoio” di informazioni inerenti la salute dell’ambiente inteso a 360°, perfettamente in linea con il principio “One Health”.
Strumenti e prodotti
Il Centro effettua un’attività di monitoraggio costante inerente l’impiego degli antimicrobici sia in medicina umana che veterinaria, in maniera particolare per quanto riguarda i “Critically Important Antimicrobials”, grazie all’analisi dei dati ed informazioni disponibili nei sistemi informativi dedicati.
Inoltre viene assicurata un’attività di monitoraggio costante relativa al controllo e la prevenzione dell’antibiotico-resistenza e delle Infezioni Correlate all’Assistenza (ICA) grazie agli interventi coordinati all’interno della “Antimicrobial Stewardship”.
Le attività di monitoraggio rappresentano la fase propedeutica alla predisposizione di report informativi per la divulgazione al personale sanitario ed alla cittadinanza.
Per assicurare il raggiungimento degli obiettivi previsti, è fondamentale che tutte le attività coordinate dal Centro siano caratterizzate dal coinvolgimento attivo di tutti gli attori a vario titolo coinvolti e che gli obiettivi e le azioni previste siano attentamente monitorate ed aggiornate nel tempo in base ai risultati raggiunti (flessibilità degli obiettivi e rimodulazione delle azioni).
Di seguito una sintesi delle principali attività previste e relativi prodotti (indicatori):
Dipartimento di Prevenzione – Servizio Veterinario
Cittadella della Salute, via Enrico Fermi 15, Viterbo
Piano 5°
centro.amr@asl.vt.it
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