21 maggio 2025
Nei giorni scorsi, presso l’aula formazione dell’ospedale Santa Rosa, si è svolto il corso teorico-pratico “Fumo e medicina protetta”, rivolto al personale sanitario del reparto di Medicina protetta e all’unità operativa della Polizia penitenziaria impiegata presso la struttura ospedaliera.
Il corso, nato da una stretta collaborazione tra il Centro antifumo, afferente al Dipartimento di prevenzione – unità operativa Spresal, è l’unità operativa di Medicina protetta, ha visto la partecipazione come docenti di esperti quali la professoressa Maria Sofia Cattaruzza dell’Università “La Sapienza” e del professor Marco Dell’Omo, ordinario di Medicina del lavoro dell’Università di Perugia, oltre che dei dottori Fabio Dominici e Vincenzo De Rose del Centro Antifumo della Asl di Viterbo, Serena Dell’Isola del reparto Medicina Protetta e del sostituto commissario Sergio Carloni della Polizia penitenziaria di Viterbo.
A portare i saluti iniziali, il direttore dell’Istituto penitenziario Nicandro Izzo di Viterbo, Marco Grasselli, e il direttore sanitario dell’ospedale Santa Rosa, Massimo Volpe.
“Il corso – ha commentato Rita Leonori, direttore dello Spresal -, ha rappresentato un momento dell’integrazione, prevista dal nuovo atto aziendale, tra il Dipartimento di prevenzione e la medicina protetta, che ha l’obiettivo di tutelare la salute della popolazione ristretta, ma anche un’iniziativa volta alla tutela della salute di tutti i lavoratori coinvolti nella gestione del reparto”.
“Il reparto Medicina protetta - ha aggiunto Giulio Starnini, direttore della struttura -, nasce da una visione portata avanti con determinazione e volontà e permette di fornire trattamenti altamente specialistici e di qualità. Il corso a cui abbiamo partecipato rappresenta un momento di formazione pratica finalizzata ad acquisire gli strumenti per gestire nel modo più appropriato la grave problematica dell’astinenza tabagica tra i ricoverati del reparto, che permetterà di ridurre le dimissioni volontarie, ma soprattutto di mettere in atto azioni volte alla tutela della salute dei pazienti ricoverati, visto il ruolo del fumo nell’insorgenza e aggravamento delle patologie croniche e dei tumori”.
Nel corso dei lavori, ai quali ha partecipato anche Nicoletta Capelli, in rappresentanza del professor Stefano Anastasia, garante dei detenuti della Regione Lazio, la dottoressa Serena Dell’Isola e il sostituto commissario Sergio Carloni hanno, inoltre, rappresentato esperienze e criticità emerse nella gestione dei pazienti in astinenza tabagica.
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